Ballata. Termine usato per indicare diverse forme letterarie. Si distinguono tre differenti generi di ballata.
1) La ballata antica: è una composizione propria della poesia d’arte medievale (trovatori provenzali, Stilnovo, Petrarca), probabilmente ispirata a modelli di poesia per musica, tematicamente più semplice e leggera della canzone, costituita di solito da una serie di strofe simili a quelle della canzone (una fronte divisa in due piedi, una volta indivisa il cui primo verso rima obbligatoriamente con l’ultimo verso della fronte) e conclusa con un ritornello o ripresa.
2) La ballata popolare: diffusa nell’Italia settentrionale e in molti Paesi europei (Francia, Germania, Irlanda, Scozia), è caratterizzata dall’andamento narrativo, dalla presenza di una storia spesso tragica (di amore, di guerra, di morte violenta) e rapida nel suo svolgimento, con passaggi veloci da una scena all’altra e con il frequente ricorso al dialogo fra due interlocutori. La forma metrica, diversificata a seconda dei Paesi e delle lingue (nella tradizione inglese, per esempio, si tratta di stanze di quattro versi, tetrametri e trimetri alternati, con schema di rime ABCB o simili), è tendenzialmente semplice e leggera.
3) La ballata romantica: è ispirata alla ballata popolare ed è venuta di moda dopo la pubblicazione, in Inghilterra nel 1765, di una raccolta di antiche ballate scozzesi, curata da Thomas Percy. Hanno scritto ballate di questo tipo Bürger (la famosa Lenore), Goethe (Erlkönig, Il re degli elfi), Scott, Wordsworth, Hugo, Carducci ed altri.