Bylina. Termine russo (da byl, passato del verbo byt’, «essere») che significa «canto di cose passate» e indica un tipo di canto epico-popolare di antichissima origine, molto diffuso in tutta l’area slava specialmente tra l’XI e il XVI secolo. Le prime raccolte scritte dei canti di questo genere, in origine tramandati oralmente e diffusi ad opera di cantori itineranti, vennero codificate a partire dalla fine del Settecento. Nel materiale poetico delle byliny si stratificano usi, costumi, tradizioni, credenze, personaggi e vicende di epoche diverse; per questa loro ricchezza tematica esse costituirono una miniera inesauribile di ispirazione per grandi poeti e musicisti russi, come Lermontov, Puškin, Rimskij-Korsakov, Mussorgskij e molti altri.
Il personaggio principale che agisce nella bylina è l’eroe (bogatyr’) che, da solo o accompagnato da gruppi di seguaci, viene coinvolto in una serie di avventure ricorrenti da un canto all’altro: dopo un rito di iniziazione, deve cimentarsi in imprese particolarmente ardite e difficili, spesso combattendo contro nemici o mostri. Tra i protagonisti delle byliny compaiono personaggi come Svjatogar, eroe dalla statura gigantesca, Il’ja Muromec suo successore, Sadko eroe di Novgorod e il mago Volga Svjatoslavič che ha la capacità di assumere sembianze animalesche.