caffè


Caffè. Termine derivato dal turco kahve, a sua volta dall’arabo qahwa («bevanda eccitante»), è il nome di alcune specie di piante del genere Coffea (la più pregiata delle quali è la Coffea arabica) dai cui semi, estratti dal frutto e ripuliti, poi torrefatti (cioè tostati a 200-220° C), macinati e ridotti in polvere, si ricava per infusione l’omonima bevanda. Lo stesso nome è passato a indicare il locale pubblico adibito al consumo del caffè e di altre bevande.

Con ogni probabilità l’origine dei caffè intesi come luoghi di ritrovo si può individuare nell’Oriente islamico, dove fin dal XV-XVI secolo esistevano locali che servivano al pubblico la nota bevanda. In Europa i caffè si aprirono parallelamente alla diffusione dell’infuso a partire dalla Venezia di metà Seicento, che aveva intensi contatti e scambi commerciali con l’Oriente. Nel Settecento i caffè diventano locali pubblici della massima importanza, e a Venezia se ne aprono in gran numero: uno dei più antichi e noti è il Florian, fondato nel 1720 e tuttora esistente in piazza San Marco; raffigurazioni di caffè si scorgono in vari dipinti del Canaletto, e un riflesso della loro notorietà si coglie in opere letterarie di innumerevoli autori, tra i quali Algarotti, Gozzi, Rousseau, Byron, Casanova, oltre che nella celebre commedia di Goldoni intitolata La bottega del caffè.

Anche al di fuori di Venezia l’abitudine di ritrovarsi al caffè per sorbire la bevanda e discutere di argomenti culturali e politici prese largamente piede nel Sette e nell’Ottocento; nel periodo risorgimentale alcuni caffè italiani ebbero un ruolo non secondario nella vita politica e artistica del Paese (si possono ricordare, tra i più famosi, il Pedrocchi di Padova, il Michelangelo di Firenze, il Greco di Roma, il Biffi e il Campari di Milano, il Fiorio di Torino; immaginario era invece il locale nel quale si fingeva che si svolgessero le conversazioni di cui dava conto la rivista «Il Caffè»).

In Europa le città in cui la tradizione dei caffè prese maggiormente piede furono Vienna e Parigi: in quest’ultima città alcuni locali, dal Procope al Deux Magots al Pigalle, furono luogo di ritrovo di artisti, scrittori e intellettuali, e animatissimi centri della vita culturale locale.

 

 

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