Canzone. Di origine provenzale (cansó), è una delle forme metriche più antiche e più nobili della poesia italiana. Nel Medioevo è la composizione tipica del grande canto cortese. Utilizzata e variamente foggiata dai poeti dei primi secoli (dai siciliani agli stilnovisti), ha ricevuto una forma definitiva con Francesco Petrarca. È costituita da un numero variabile di strofe dette stanze (in provenzale coblas), uguali per il numero dei versi (prevalentemente endecasillabi e settenari), e di solito è conclusa con una stanza più breve, detta congedo o commiato, nella quale il poeta si rivolge alla canzone stessa e le dà un messaggio da portare alla persona a cui è indirizzata la composizione. Ogni stanza si divide in due parti: la fronte (che a sua volta è divisa in due piedi aventi lo stesso numero di versi) e la sirma o sirima (che può essere indivisa oppure a sua volta divisa in due parti dette volte). Negli esempi ricavabili dalla produzione di Dante e Petrarca la sirma è indivisa e viene introdotto un verso di collegamento (detto chiave) che rima con l’ultimo verso della fronte e segna il passaggio tra fronte e sirma.