Capitolo. Nel linguaggio ecclesiastico, il termine (dal latino caput, «capo») indica, in generale, un’adunanza di religiosi (di solito i canonici di una cattedrale o di una collegiata) o anche di membri di ordini cavallereschi di origine monastica, per trattare temi di interesse comune. Nell’ambito religioso i capitoli hanno una struttura permanente, mentre i capitoli cavallereschi si esauriscono quando vengono prese le deliberazioni previste.
Nel linguaggio letterario, il termine indica ciascuna delle parti in cui è suddiviso il testo di un’opera (per esempio di un romanzo); in poesia indica un componimento giocoso in terza rima (ne fu maestro Francesco Berni) e deriva il nome dalle partizioni dei Trionfi del Petrarca.
Dal Novecento ha assunto anche il significato di saggio tipico della prosa d’arte novecentesca, che si pubblicava di solito nella prima colonna della terza pagina dei giornali e aveva il nome corrente di elzeviro.