Ginzburg, Carlo (Torino, 1939). Figlio di Natalia e Leone Ginzburg, si è formato alla Scuola Normale Superiore di Pisa e ha insegnato Storia moderna nelle Università di Roma, Lecce e Bologna. Dal 1989 professore presso il dipartimento di Storia della University of California di Los Angeles (Ucla), dal 2006 insegna Storia delle culture europee alla Normale di Pisa. Insieme con Giovanni Levi ha diretto la collana «Microstorie» dell’editore Einaudi. È inoltre stato condirettore della rivista «Quaderni storici».
Fra le sue opere ricordiamo: I benandanti. Stregoneria e culti agrari tra Cinquecento e Seicento, 1966; Il nicodemismo. Simulazione e dissimulazione religiosa nell’Europa del ’500, 1970; Folklore, magia, religione, 1972, in Storia d’Italia Einaudi, I, pp. 601-76; Il formaggio e i vermi. Il cosmo di un mugnaio del ’500, 1976; Spie. Radici di un paradigma indiziario, 1978, in Aldo Gargani (a cura di), Crisi della ragione. Nuovi modelli nel rapporto tra sapere e attività umane, 1979, poi ristampato con altri saggi in Miti emblemi spie. Morfologia e storia, 1986; Centro e periferia, 1979, in collaborazione con Enrico Castelnuovo, in Storia dell’arte italiana Einaudi, I, pp. 283-352; Indagini su Piero. Il Battesimo, il ciclo di Arezzo, la Flagellazione di Urbino, 1981; Storia notturna. Una decifrazione del sabba, 1989; Il giudice e lo storico. Considerazioni in margine al caso Sofri, 1991; Occhiacci di legno. Nove riflessioni sulla distanza, 1998; Rapporti di forza. Storia, retorica, prova, 2000; Nessuna isola è un’isola. Quattro sguardi sulla letteratura inglese, 2002; Il filo e le tracce, 2006; Paura, reverenza, terrore: rileggere Hobbes oggi, 2008; Nondimanco. Machiavelli, Pascal, 2018; La lettera uccide, 2021.