Enciclopedia. Dal greco enkýklios paidéia, propriamente «educazione ciclica», ossia completa, il termine indica un’opera che raccoglie in modo sistematico le conoscenze relative a tutto lo scibile o a una specifica parte di esso; può anche indicare in senso generale il sistema ordinato di tutte le conoscenze umane.
L’enciclopedia intesa nel suo primo significato si presenta come un insieme più o meno ampio di articoli dedicati alle scienze e alle arti e disposti secondo un sistema logico e organico (enciclopedie sistematiche o per materia), o come un insieme di voci ordinate alfabeticamente (enciclopedie alfabetiche); a differenza del dizionario, che fornisce soltanto i significati delle parole registrate, le enciclopedie alfabetiche trattano le stesse parole nel modo più ampio e completo possibile, radunando intorno ad esse le notizie più varie.
Nell’antichità le enciclopedie erano prevalentemente sistematiche o per materia; esempi di tale tipo di trattazioni sono i Libri ad Marcum filium (“Libri indirizzati al figlio Marco”) di Marco Porcio Catone (234-149 a.C.), una specie di prontuario di nozioni utili (agricoltura, medicina e retorica), e la celeberrima Naturalis historia (“Storia naturale”) di Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) in 37 libri, che tocca quasi ogni campo dello scibile umano dell’epoca.
Nell’Alto Medioevo, a partire dal V-VI secolo, sul modello delle opere dei celebri eruditi latini, si affermano le compilazioni di carattere enciclopedico, tra le quali la più importante, di ambiente pagano, è De nuptiis inter Philologiam et Mercurium et de septem artibus liberalibus (“Le nozze tra Filologia e Mercurio e le sette arti liberali”, V secolo) in 9 libri, dell’africano Marziano Capella. In quest’opera, ispirandosi a Varrone, l’autore espone la sistemazione del sapere nelle arti liberali, distinte poi in «trivio» e «quadrivio» (grammatica, retorica, dialettica; aritmetica, geometria, astronomia, musica), che durante il Medioevo fu posta a fondamento dell’istruzione superiore. Di ambiente cristiano sono invece le Origines o Etymologiae (“Le origini o etimologie”), l’enciclopedia redatta da Isidoro di Siviglia (570-636) e ispirata a un criterio originale: la ricerca, attraverso l’etimologia, dei significati nascosti, dei collegamenti simbolici tra le parole e le cose.
Di epoca medievale sono inoltre l’opera nota come Suida o Suda (che, realizzata in ambiente bizantino nel X secolo, comprende un ampio lessico greco ed un’enciclopedia ordinati alfabeticamente in circa 30 000 voci di carattere grammaticale, etimologico, biografico, geografico, storico, scientifico, letterario ecc.) e lo Speculum majus o Bibliotheca mundi di Vincenzo di Beauvais (XII secolo).
I veri precursori dell’enciclopedia alfabetica come la intendiamo oggi risalgono però al Settecento e furono la Cyclopaedia in 2 volumi di Ephraim Chambers (Londra, 1728) e l’Universal-Lexikon in 64 volumi e 4 supplementi (Halle-Lipsia, 1732-1754), noto anche col nome dell’editore Johann Heinrich Zedler. Dall’idea del tipografo parigino Le Breton di tradurre in francese la Cyclopaedia, e dalla mancata realizzazione di tale traduzione, nacque la celebre Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers (“Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri”) di Denis Diderot, pubblicata tra il 1751 e il 1780, che esercitò un influsso enorme sulla cultura francese ed europea del Settecento (vedi Encyclopédie).
Al precedente di Diderot si ispirarono, più o meno direttamente, tutte le enciclopedie realizzate a partire dall’Ottocento. In Italia spicca quella dell’editore Giuseppe Pomba (poi Utet), pubblicata tra il 1842 e il 1848 col titolo Nuova Enciclopedia Popolare Italiana, che con le sue varie riedizioni rimase l’opera più valida del genere in Italia fino al 1929, anno in cui cominciò a essere pubblicata l’Enciclopedia Italiana di scienze, lettere e arti, nota come Treccani dal nome del senatore Giovanni Treccani, fondatore dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana: un’opera insuperata per l’ampiezza e la qualità degli approfondimenti. In Francia si distinguono l’enciclopedia Larousse e la Universalis, in Germania la Brockhaus, in Spagna l’enciclopedia Espasa, così chiamata dal nome dell’editore, in Inghilterra la famosa Encyclopaedia Britannica, negli Stati Uniti l’Encyclopedia Americana; altre enciclopedie più o meno ampie e famose furono pubblicate in tutti i Paesi occidentali. Meno accessibili e note al lettore europeo sono quelle russe e sovietiche, anch’esse ricchissime e di particolare ampiezza.
Accanto alle opere monumentali si distinguono poi enciclopedie di minori dimensioni e spesso tematiche, relative cioè a specifiche discipline: in questo campo hanno avuto grande successo in Italia le cosiddette Garzantine, così chiamate dal nome della casa editrice Garzanti che le lanciò nel 1963. Tuttora in circolazione, sono enciclopedie economiche, agili e compatte che affrontano ciascuna un diverso ambito disciplinare con ricchezza di informazioni e approfondimenti.
Oggi le enciclopedie su carta tendono a essere soppiantate, almeno per l’uso più immediato, da quelle on-line (e anzi, alcune di quelle cartacee più famose sono state riversate sul web in forme più o meno ridotte e rese spesso accessibili gratuitamente). Nel panorama delle enciclopedie sul web ha un ruolo di primo piano Wikipedia, l’enciclopedia libera scritta «dal basso», la cui consultazione è gratuita e alla quale collabora, sia pure passando attraverso una serie di “filtri”, chiunque abbia una voce da proporre o una correzione o un’integrazione da apportare alle voci già inserite; tale metodologia di acquisizione e l’attendibilità dei contenuti di Wikipedia sono oggetto di discussione e spesso bersaglio di polemiche, dal momento che entrambe si basano sul principio che il controllo delle voci possa essere esercitato da chiunque le legga.
Vedi anche dizionari della letteratura, enciclopedie letterarie.