Filippo II di Spagna (detto Filippo il Prudente; Valladolid, 1527-Escorial, 1598). Figlio dell’imperatore Carlo V e di Elisabetta di Portogallo, ereditò da parte paterna i domini europei e americani, ma non il titolo imperiale e il trono asburgico. Rafforzato il predominio della Corona spagnola in Europa (Fiandre e parte dell’Italia), si volse contro la minaccia dei turchi e li sconfisse nella battaglia di Lepanto (1571); procedette poi all’unificazione della Penisola iberica (con l'occupazione del Portogallo nel 1580) e fronteggiò la vittoriosa rivolta delle Fiandre. Campione del cattolicesimo più intransigente, intervenne contro l’Inghilterra protestante a seguito della condanna a morte di Maria Stuarda, ma la sua Invincibile Armata fu battuta (1588), determinando il crollo della potenza marittima spagnola a vantaggio di Elisabetta I che guidava l’ascesa marittima e commerciale dell’Inghilterra. L’imponente monastero di San Lorenzo El Escorial, a circa 50 km da Madrid, che egli fece costruire per celebrare la decisiva vittoria della battaglia di San Quintino (10 agosto 1557) contro i francesi, diventò il simbolo del suo spirito cattolico e di quello dell’intera Spagna. Qui Filippo II si ritirò pochi mesi prima di morire.
Il governo del sovrano fu autoritario, assolutistico e centralistico, caratterizzandosi per le rigide forme di controllo imposte sulla vita economica, religiosa e politica del regno. Attraverso i tribunali dell’Inquisizione spagnola, che dipendeva direttamente dal sovrano e non dal papa, egli combatté il protestantesimo e l’influenza di Erasmo da Rotterdam nella società spagnola, diventando l’incontrastato difensore dell’ortodossia cattolica. Ispirata ai più rigidi princìpi della Controriforma fu anche la sua dura repressione nei confronti delle minoranze ebrea e araba presenti in Spagna.