Genoino, Giulio (Cava dei Tirreni, Salerno, ca 1567-Port Mahón, Minorca, 1648). Giurista e agitatore politico napoletano. Nel 1620 fu nominato dal viceré di Napoli, il duca di Osuna, «proeletto» del popolo, per rappresentarne gli interessi contro la nobiltà; favorendo la politica antinobiliare dello stesso viceré, Genoino si fece protagonista di un tentativo di riforma che mirava a stravolgere l’equilibrio costituzionale vigente mediante il riconoscimento della parità fra popolani e nobili nel governo del Regno. Ma quando il viceré, nel medesimo anno, fu richiamato a Madrid, Genoino venne processato con l’accusa di lesa maestà e condannato a morte. La pena fu però commutata in carcere a vita, e il condannato venne trasferito nella prigione tunisina di Orano. Promettendo di pagare un riscatto, Genoino ottenne la libertà e rientrò a Napoli. Qui divenne consigliere di Masaniello, dal quale si allontanò quando ne intuì la follia; fu allora costretto a prendere la via dell’esilio e morì mentre raggiungeva le Baleari.