«Caffè, Il». Nome della rivista fondata nel 1764 da Pietro Verri e da altri giovani amici intellettuali che si radunavano nell’Accademia dei Pugni; uscì ogni dieci giorni fino al maggio 1766. Suo modello era il quotidiano inglese «The Spectator», fondato e diretto da Joseph Addison (1711-12): ogni numero era ambientato in un club in cui uomini di vario ceto si riunivano per scambiare opinioni su eventi letterari e di costume.
Nella rivista di Pietro Verri si immagina che Demetrio, un caffettiere greco, accolga le discussioni dei suoi ospiti nella bottega della quale è proprietario: il dibattito viene di volta in volta registrato sulle pagine del giornale. Grazie a questa formula agile e aperta «Il Caffè» divenne un organo di diffusione, in Lombardia e in Italia, delle idee nuove e soprattutto di quelle provenienti dall’Inghilterra e dalla Francia. Il titolo stesso della rivista intendeva indicare lo spirito libero che animava il gruppo, la sua spregiudicatezza, la sua volontà di distinguersi nel quadro generale della cultura italiana, il rifiuto degli schemi del giornalismo erudito settecentesco. Vi collaborarono i fratelli Verri, Pietro e Alessandro, e Cesare Beccaria insieme a molti altri con articoli che vertevano sulle materie più diverse (fisica, economia, commercio, industria, letteratura, arte, diritto, musica, storia naturale, scienze applicate).