Lepanto, battaglia di. Scontro navale svoltosi all’imboccatura dell’attuale Golfo di Corinto (Grecia) il 7 ottobre 1571 tra le forze della Lega Santa (Spagna, Venezia, Roma e altri Stati italiani) e quelle turche (comandate da Mehmet Ali Pascià). La battaglia era stata originata dall’attacco turco a Cipro (possedimento veneziano), avvenuto l’anno precedente (2 luglio 1570), che aveva indotto la Repubblica di Venezia a cercare alleanze per contrastare l’imponente flotta ottomana. Pio V, eletto al soglio pontificio nel 1566, si impegnò tempestivamente nel riunire gli Stati cattolici di tutta Europa contro l’avanzata dell’Impero ottomano, anche nell’intento di riconquistare le città sacre del cristianesimo. All’appello del papa non risposero la Francia (che era in buoni rapporti diplomatici con gli ottomani) e il Sacro Romano Impero, impegnato nella lotta all’eresia, ma alla sua Lega Santa aderì immediatamente la Spagna di Filippo II (nonostante le rivolte in Olanda e in Andalusia). Al patto si unirono in seguito i Cavalieri di Malta, il Granducato di Toscana, la Repubblica di Genova e quella di Lucca, i ducati di Urbino, Parma, Ferrara, Mantova e Savoia. La vittoria cristiana segnò l’inizio della decadenza marittima ottomana, anche se non ebbe rilevanza strategica perché gli ottomani riusciranno poi ad ottenere comunque Cipro.
La battaglia di Lepanto – per i libri di storia uno scontro di civiltà, destinato a segnare i rapporti tra Oriente e Occidente – fu anche una delle ultime grandi battaglie combattute su imbarcazioni a remi, le galee, mentre sul piano tecnico-militare fu il più grande scontro navale dell’età moderna. La flotta turca ebbe 50 navi distrutte e 117 catturate; 8000 uomini furono uccisi e circa 10 000 fatti prigionieri; sull’altro fronte furono perse 15 galee e morirono 7500 uomini. Tra i feriti cristiani c’era anche lo scrittore Miguel de Cervantes. Il dissenso fra Venezia e la Spagna indusse poi i veneziani a concludere con i turchi una pace separata (1573), e portò allo scioglimento della Lega.