Bretagna, materia di. Nota anche come materia bretone, è quella trattata in un ciclo di composizioni poetiche medievali che raccontano le gesta e le vicende di personaggi del tempo e della corte di re Artù, riprendendo leggende celtiche diffuse oralmente, nelle quali ricorrevano l’amore, l’avventura, le imprese eroiche, la magia e gli eventi fiabeschi. La materia bretone costituisce uno dei tre cicli principali nei quali, secondo la definizione proposta da Jean Bodel nel XIII secolo, si distingue la poesia cavalleresca medievale, accanto al ciclo carolingio e a quello classico. Il ciclo bretone, imperniato sulle vicende di Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, comprende opere come il Roman de Brut di Robert Wace (1115), il Tristano di Thomas (XII secolo), i Lais di Maria di Francia, e soprattutto i poemi di Chrétien de Troyes: Erec e Enide, Cligès, Lancillotto o il cavaliere della carretta, Ivano o il cavaliere del leone, Perceval o Il racconto del Graal.
Nata in Francia, la poesia della materia bretone si estende anche in altri Paesi europei: in Inghilterra, soprattutto con i poemi Florio e Biancofiore e Artù e Merlino; in Germania, con il Tristano di Gottfried von Straßburg e con il Parsifal di Wolfram von Eschenbach; in Italia, con il Tristano in prosa toscana del Duecento e con il Meliadus e il Girone il cortese di Rustichello da Pisa. Alla materia di Bretagna si ispirano poi numerose opere di cantastorie e di scrittori popolari in volgare, rimasti per lo più anonimi (ma si ricorda il fiorentino Antonio Pucci, autore nel XIV secolo del Brito di Bretagna).