Bellarmino, Roberto (Montepulciano, Siena, 1542-Roma, 1621). A diciotto anni entrò nella Compagnia di Gesù, che lo fece studiare dapprima a Roma, poi a Padova e a Lovanio. In quest’ultima università unì gli studi di teologia all’attività di predicatore, che gli dette grande fama tra gli studenti e gli permise di approfondire la conoscenza delle dottrine riformistiche attraverso i rapporti che ebbe con i protestanti venuti ad ascoltarlo. Nel 1570 fu ordinato sacerdote e, tornato in Italia, iniziò un periodo di intensa attività come «maestro di questioni controverse», culminato nella pubblicazione, tra il 1586 e il 1593, delle celebri Disputationes de controversiis christianae fidei adversus huius temporis haereticos (“Controversie del cristianesimo contro gli eretici di questo tempo”). Nell’opera, unanimemente considerata la più possente difesa intellettuale del cattolicesimo dagli attacchi dei riformatori, egli si proponeva di ordinare organicamente, in un solo corpo, tutti i punti dibattuti della fede, fino ad allora trattati separatamente e dispersi in un gran numero di opere. Ricoprì cariche di grande responsabilità nel suo ordine e nella gerarchia romana, esercitando una notevole influenza su tutte le questioni dottrinali e politiche che il Papato dovette trattare in quegli anni. Nel 1599 fu creato cardinale, nel 1602 arcivescovo di Capua. Nel 1923 fu beatificato da Pio XI.