Acmeismo. Movimento poetico russo sorto nel 1912 a opera dei poeti Sergej M. Gorodeckij e Nikolaj S. Gumilëv. Il nome si rifaceva al greco akmé, a sua volta da una radice *ak- che significa «acutezza», e alludeva alla perfezione formale, alla precisione, alla nitidezza, contrapposte alla concezione della poesia come attività mistica che caratterizzava il simbolismo. Contro quella visione gli acmeisti perseguivano il ritorno al mondo terrestre, alla realtà concreta, all’essenza più valida e segreta delle cose (l’acme), esprimibile attraverso la chiarezza e la precisione della parola. Del movimento, che si organizzò intorno alla rivista «Apollon», dando origine alla «Corporazione dei poeti», furono membri illustri anche la moglie di Gumilëv, Anna Achmatova, e Osip Mandel’štam.
L’esperienza acmeista terminò pochi anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre, con il trionfo delle dottrine marxiste che propugnavano gli scopi sociali dell’arte. Con la morte di Gumilëv, accusato di aver partecipato a un complotto monarchico e fucilato dai bolscevichi nel 1921, l’esperienza acmeista si concluse definitivamente.