Vesalio, Andrea (Andreas van Wesel; Bruxelles, 1514-Zante, 1564). Medico e anatomista fiammingo, si formò a Lovanio e a Parigi, e si trasferì poi in Italia, dove fece nel 1537, a Padova, esperienze pubbliche di dissezione anatomica. È considerato uno dei fondatori dell’anatomia moderna. Nel 1543 pubblicò il trattato De humani corporis fabrica (“La fabbrica del corpo umano”), corredato dalle bellissime illustrazioni di un allievo di Tiziano, Johannes Stephan van Calcar, opera fondamentale nella quale giungeva a conclusioni fortemente contrastanti con quelle dell’anatomia tradizionale, basata su esperienze compiute su animali. Il carattere fortemente innovativo della sua ricerca gli procurò critiche e ingiurie; disgustato da tale cattiva accoglienza, e temendo probabilmente anche le accuse delle autorità ecclesiastiche, accettò l’incarico di medico personale di Carlo V (1555) e poi (1556) del suo successore Filippo II. Venne condannato a morte dall’Inquisizione con l’accusa di aver sezionato un uomo vivo (1561); Filippo II gli commutò la pena in un pellegrinaggio in Terrasanta, durante il quale, ammalatosi, sbarcò sull’isola di Zante dove morì.