BIOGRAFIE

Castiglione, Baldassarre


Castiglione, Baldassarre (Casatico, Mantova, 1478-Toledo, 1529). Letterato e diplomatico. Nato da Cristoforo Castiglione, uomo d’arme del marchese di Mantova, e da Luigia Gonzaga, imparentata con i signori della città, studiò a Milano, dove apprese il latino e il greco, e frequentò la corte di Ludovico il Moro. Nel 1499, mortogli il padre, tornò a Mantova e si pose al servizio del marchese Francesco Gonzaga. Nel 1503 partecipò, al seguito di questi, che era luogotenente generale delle truppe francesi, alla campagna militare contro gli spagnoli, e fu presente alla battaglia del Garigliano. Nel 1504 si trasferì a Urbino, invitatovi dal duca Guidobaldo da Montefeltro, e vi rimase anche dopo la morte del duca (1508), al servizio del nuovo signore Francesco Maria Della Rovere.

Nel periodo urbinate fu incaricato di varie missioni diplomatiche e partecipò ad alcune azioni militari: nel 1506 fu inviato da Guidobaldo in Inghilterra per ricevere in vece sua l’Ordine della giarrettiera da Enrico VII; nel 1507 fu ambasciatore a Milano presso il re di Francia Luigi XII; nel 1509 seguì Francesco Maria Della Rovere, generale dell’esercito pontificio, nella guerra anti-veneziana di Romagna; nel 1511 fu all’assedio di Milano al seguito di Giulio II; nel 1513, ancora con Della Rovere, prese parte all’impresa per la conquista di Bologna. Al soggiorno urbinate risalgono, oltre all’amicizia con noti letterati, come Pietro Bembo, la stesura, in collaborazione con Cesare Gonzaga, dell’ecloga Tirsi (1506) e il primo abbozzo del Cortegiano, compiuto poi a Roma fra il 1513 e il 1516, e ritoccato fino all’edizione del 1528.

Nel 1513 il duca lo inviò quale suo ambasciatore presso il nuovo papa, Leone X. Castiglione non riuscì però a impedire che il pontefice spodestasse Francesco Maria e affidasse il Ducato di Urbino al proprio nipote, Lorenzo de’ Medici (1516). Riparato Della Rovere a Mantova, Castiglione lo seguì, riaccostandosi ai Gonzaga, dei quali divenne plenipotenziario presso Leone X. Dal papa ottenne nel 1520 la nomina del marchese Federico Gonzaga a capitano generale della Chiesa.

Morto Leone X, Francesco Maria Della Rovere riconquistò il Ducato di Urbino (1521) e privò del titolo di conte Castiglione, che non l’aveva seguito nell’impresa militare. Questi, dopo essersi ritirato a Mantova durante il pontificato di Adriano VI (1522-23), all’elezione di Clemente VII tornò a Roma. Dal nuovo papa ebbe la nomina a protonotario apostolico, e nel 1524 l’incarico di nunzio della Santa sede in Spagna. La sua azione diplomatica si proponeva di favorire un riavvicinamento tra Chiesa e Impero; ma essa non valse a impedire il sacco di Roma da parte delle truppe di Carlo V (1527), evento che Clemente VII attribuì in larga parte all’incapacità di Castiglione.

Morì probabilmente per una febbre pestilenziale a Toledo (nel febbraio del 1529). Oltre alle opere nominate, ci rimangono di lui rime in latino e in volgare, e un ricco epistolario.

 

 

 

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