Canzonetta. Componimento poetico derivato dalla canzone, presentava un minor numero di stanze, versi più brevi (ottonari e settenari), argomento e tono più leggeri e umili, carattere popolaresco. Nel Due-Trecento assunse le forme della ballata, della barzelletta e del madrigale, venendo eseguita spesso con accompagnamento musicale. Si differenziò dalla canzone nel XVII secolo, soprattutto ad opera di Gabriello Chiabrera che creò la canzonetta melica (nella quale la componente musicale era predominante), destinata a predominare nella lirica del Seicento e del Settecento. Tra i suoi cultori spiccano Pietro Metastasio, che se ne servì per le arie dei suoi melodrammi, e Giuseppe Parini.
In campo musicale, il termine era usato nel Cinquecento per indicare una composizione vocale di carattere popolaresco, polifonica (da due a sei voci), nella quale eccellevano i madrigalisti italiani, francesi e inglesi (tra i quali spicca Claudio Monteverdi). Nel secolo seguente era chiamata canzonetta anche una breve aria di stile monodico. Oggi le canzonette sono canzoni facilmente orecchiabili che rientrano nel genere della musica detta leggera.