Classicismo. Indirizzo culturale che considera i classici dei modelli insuperabili, pone la loro imitazione come base dell’attività artistica e colloca al centro della propria riflessione il tema del rapporto con le forme del mondo antico. Fu soprattutto il Rinascimento italiano a proporre le opere degli scrittori e degli artisti latini e greci come modelli da seguire, e a cercare di definire in termini razionali e universalmente validi i canoni del bello da esse desunti; critici ed eruditi italiani come Gian Giorgio Trissino, Francesco Robortello, Giulio Cesare Scaligero, Sperone Speroni formularono per primi, sulla base dell’interpretazione della Poetica di Aristotele, teorie e precetti sull’arte e la letteratura che si imposero poi in tutta Europa. La riscoperta, nell’Umanesimo e nel Rinascimento, dei testi dimenticati del mondo antico e la loro imitazione furono alla base della più lunga e ricca stagione del classicismo letterario europeo, che produsse soprattutto poesia d’amore e trattatistica storico-politica in Italia, e opere per il teatro in Francia, Spagna e Inghilterra. Più tardi, ormai nel Seicento, i precetti derivati dagli autori classici vennero sistematizzati in Francia, specialmente ad opera del razionalismo cartesiano, e si diffusero in tutta Europa, dove rimasero in vigore fino al Romanticismo.
Una particolare importanza il classicismo ha avuto non solo in letteratura ma anche nelle arti, nelle quali il termine «classicismo» viene usato in riferimento alle opere che adottano forme ispirate al mondo greco e romano, ispirandosi alle loro caratteristiche di equilibrio, proporzione, armonia. L’idea fondamentale che sta alla base del concetto di «classico» è infatti quella della perfezione formale: la raffinatezza e la melodia di una poesia, le misurate proporzioni di una figura, le studiate corrispondenze di un brano musicale. Questi ideali e valori si concretizzano in opere che seguono regole spesso elaborate e poi fissate (cioè canonizzate) in un arco di tempo molto lungo (la tradizione).
Storicamente, nell’ambito delle arti figurative, si assiste a un’affermazione del classicismo già in diversi momenti della civiltà romana (ai tempi di Augusto, poi in quelli di Adriano), quando l’arte greca del V e IV secolo a.C. (ritenuta “classica” in senso stretto) viene presa come modello e diventa oggetto d’imitazione. Forme classicheggianti compaiono poi successivamente, nel Medioevo, nell’arte carolingia e in quella federiciana; ma è solo nel XV e XVI secolo che un rinnovato accostamento alle fonti letterarie antiche e ai monumenti del passato greco e romano permette di riutilizzare con consapevolezza il linguaggio figurativo dell’antichità classica. La teorizzazione più significativa del concetto di classicismo troverà poi la sua maggiore fortuna critica nel XVII e XVIII secolo. Tra gli studiosi di quel periodo si distingue il tedesco Johann Joachim Winckelmann, che indagando l’arte greca vi scopre la semplicità e la serenità come ingredienti essenziali del suo fascino. Ciò non toglie che l’interesse degli studiosi del tempo investisse anche altre civiltà del passato, soprattutto quelle egizia ed etrusca.
Le scoperte archeologiche di Pompei ed Ercolano offrono nuovi modelli (lo stile pompeiano) allo stile che viene definito neoclassico. Con questo termine si indicarono alla fine del XVIII secolo le manifestazioni del classicismo che si contrapponevano all’orientamento dei romantici. Questi ultimi, in contrasto con i classicisti, rivendicavano il valore dell’originalità artistica rispetto all’imitazione degli antichi e privilegiavano i contenuti storici ed epici nazionali rispetto al mito greco, le emozioni forti rispetto al sentimento mediato dalla ragione, l’irregolarità rispetto alla simmetria.
Più tardi, all’inizio del Novecento, si ebbe una nuova forma di contrapposizione al classicismo con le Avanguardie storiche europee, che auspicavano l’affermazione dello sperimentalismo contro la tradizione, del nuovo rispetto all’antico e dei temi del mondo contemporaneo rispetto a quelli del passato.
Vedi anche classicismo e romanticismo, confronti polemici in Italia, classico e canone.